Le tende ignifughe, conosciute anche come tende antincendio o antifumo, sono una delle soluzioni migliori in alternativa ai tendaggi tradizionali per tenere al sicuro le persone all’interno di un edificio.Scegliere di installare questa opzione può letteralmente salvare la vita, quindi è comprensibile quanto sia importante la loro presenza all’interno delle scuole.L’adeguamento delle norme antincendio nelle scuole, in base al DM 26 agosto 1992, prevede che “i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce, come i tendaggi, devono essere di classe di reazione al fuoco non superiore a 1”.In Italia, il DM 26/06/1984 stabilì norme, criteri e procedure per la classificazione di reazione al fuoco dei materiali.Tenendo conto che la classe di reazione al fuoco non è relativa al prodotto, ma al suo impiego, i materiali sono divisi in 5 classi (dalla 0 alle 5) in base all’aumentare della loro partecipazione alla combustione.Il comportamento di un materiale combustibile al fuoco è migliore quando è assegnato a una classe bassa, pertanto nel caso delle scuole, le tende non devono superare la classe 1, quella dei combustibili non infiammabili.
Tende ignifughe: aspetti tecnici
Tendaggi e tessuti sono elementi critici in una scuola in caso di incendio, poiché possono alimentare il fuoco, farlo divampare e propagare in pochi minuti.La loro criticità è dovuta anche dal fatto che alcuni materiali, bruciando, rilasciano fumi pericolosi, capaci di intossicare o accecare.Per questo è di fondamentale importanza che nelle scuole siano presenti tende ignifughe, che non ardono a contatto con la fiamma, oppure in tessuto fuoco ritardante, che ardono in modo lento, evitando alle fiamme di espandersi rapidamente.Tra i tessuti tradizionali per i tendaggi, ne esistono alcuni che sono già per loro natura resistenti al fuoco (come alcune tipologie di poliestere), tuttavia è molto più sicuro affidarsi a materiali ignifughi di classe C1.Quando le tende ignifughe vengono installate devono essere accompagnate da un manuale d’uso, dove vengono indicati anche la modalità di lavaggio, il numero di cicli e la durata di ignifugicità.Vediamo insieme quali tipologie di tende ignifughe installare a scuola per garantire il massimo della sicurezza.
Tende ignifughe: quali modelli scegliere
La scelta delle tende ignifughe per le scuole deve essere ben ponderata e realizzata in base alle esigenze delle varie finestre.Le tende in questi casi non devono solo garantire la privacy e la protezione dall’irraggiamento solare, ma assicurare anche sicurezza in caso di incendio.Generalmente all’interno delle scuole, i modelli più utili ed efficaci sono:
- tende a rullo ignifughe. Sono pratiche e versatili, possono essere regolabili, filtranti e oscuranti. La loro funzionalità è garantita da sistemi di apertura e chiusura semplici, che possono anche essere automatizzati. Sunbell produce molti modelli di tende a rullo ignifughe, prodotte con materiali diversi e adatti alle varie esigenze. Nell’immagine che segue sono indicati in modo chiaro i modelli che impiegano tessuti ignifughi;
- tende veneziane interne al vetrocamera, molto efficaci per gestire l’illuminazione senza limitare la privacy. In caso di incendio non ci sono tendaggi a portata di fiamma, poiché le tende sono sigillate nel doppio vetro dell’infisso. Anche in questo caso, Sunbell offre soluzioni per rispondere alle varie necessità, anche in versioni automatizzate con l’integrazione di innovativi sistemi domotici.
Nel caso in cui la scuola non avesse tende ignifughe a norma, dovrebbe procedere a sostituirle per garantire la sicurezza necessaria agli studenti e al personale scolastico.
Conclusioni
Come abbiamo visto, nella scelta delle tende destinate agli edifici scolastici occorre scegliere materiali che rispondano ai requisiti richiesti dalla normativa antincendio.Nel caso fossero presenti elementi obsoleti, bisogna procedere alla loro rimozione e sostituzione, per ridurre il rischio di incendio nell’edificio.Le tende ignifughe da installare nelle scuole corrispondono alle norme di conformità previste dal punto 3.1 del DM. 26/08/1992.