L’European Award for Architectural Heritage Intervention (in italiano Premio Europeo di Intervento sul Patrimonio Architettonico), concorso biennale organizzato da COAC (Associazione degli Architetti della Catalogna) e AADIPA (Associazione degli Architetti per la Tutela e la Conservazione del Patrimonio Architettonico), con il patrocinio del Ministero della Cultura del governo della Catalogna e della Città di Barcellona, ​​è arrivato alla sua quinta edizione.

Quest’anno sono giunte ben 294 candidature – il numero più alto di sempre nella storia del premio – 15 delle quali arrivate in finale, e i progetti vincitori sono stati quelli che, secondo la giuria, hanno definito 

“diverse interpretazioni negli approcci di intervento, sensibilità, completezza e rispetto”.

L’European Award for Architectural Heritage Intervention è diventato un punto di riferimento del restauro architettonico in Europa, in un momento in cui si sta riscoprendo il passato non solo come fonte di ispirazione, ma anche come connessione al contemporaneo.

Scopriamo insieme i vincitori delle quattro categorie.

Categoria A: Intervento sul Patrimonio Costruito

Museo Reale delle Belle Arti (KMSKA)
Immagine © Sebastian van Damme

In una prima fase di valutazione, la giuria ha cercato di dare visibilità al maggior numero di opere, selezionandone 16, per poi annunciare i 5 finalisti:

  1. Hotel Nomad / Buchner Bründler Architekten (Basilea, Svizzera);
  2. Stadio Olimpico di Helsinki / K2S Architects + Architects NRT (Helsinki, Finlandia);
  3. Museo Reale di Belle Arti (KMSKA) / KAAN Architecten (Anversa, Belgio);
  4. Brasserie Gallia / Maxime Jansens Architecture + Erwan Bonduelle Architecture (Pantin, Francia);
  5. BIC Monastero di San Pedro de Eslonza / Rodríguez Valbuena Arquitectos (Santa Olaja de Eslonza, León, Spagna).

Tra questi, la giuria ha infine assegnato il premio al Museo Reale delle Belle Arti (KMSKA) nella città di Anversa, Belgio, dello studio KAAN Architecten.

La scelta è ricaduta su questo progetto per due motivi:

  1. la complessità e la grande scala del progetto non hanno impedito di risolvere la modernizzazione dell’edificio in modo unitario e rispettoso;
  2. la necessità di incorporare nuovi volumi non ha alterato la percezione esterna e interna del museo, pur adattandosi e adeguandosi alle nuove esigenze.

La percezione e l’autenticità dell’edificio non sono state alterate, nonostante il contrasto tra le varie aree.

Categoria B: Spazi Esterni

Plaza Sinagoga
Immagine © Milena Villalba

La giuria ha annunciato la rosa di 49 progetti, dai quali sono stati selezionati i 5 finalisti:

  1. Deep Matter Garden / Studio CE-A + Carlo Ezechieli (Capiago Intimiano, Italia);
  2. La batteria Dunbar / architettura del paesaggio Rankinfraser (Dunbar, Scozia, Regno Unito);
  3. Tintagel Castle Footbridge / William Matthews Associates + Ney & Partners (Tintagel, Regno Unito);
  4. Can Sau. Scenario di emergenza / unparelld’arquitectes (Olot, Girona, Spagna);
  5. Plaza de la Sinagoga (Piazza della Sinagoga) / El fabricante de espheras + Grupo Aranea + Cel-Ras Arquitectura (Onda, Castellón, Spagna);

Il vincitore è stato Plaza de la Sinagoga (Piazza della Sinagoga) a Onda, Castellón (Spagna), di El fabricante de espheras, Grupo Aranea e Cel-Ras Arquitectura.

Un intervento in un sito archeologico dell’XI e XII secolo, classificato come bene di interesse culturale dal 1967.

A garantirgli la vittoria la capacità del progetto di mettere in mostra con successo i resti di antichi palazzi arabi e le rovine di una chiesa cristiana, evidenziandone l’importanza storica urbana e riuscendo a trasformare il sito in uno spazio di incontro.

Categoria C: Urbanistica

Per questa categoria, la giuria ha individuato 4 finalisti, che indichiamo di seguito.

  1. L’urbanistica favorisce il patrimonio / Comune di Vic (Vic, Barcellona, ​​Spagna);
  2. Studio del paesaggio urbano del quartiere La Nova Esquerra de l’Eixample / Sara Bartumeus + Anna Renau + Rosa Escala (Barcellona, ​​Spagna);
  3. Piano speciale per il villaggio murato Mas de Bondia / TerritorisXL (Montornès de Segarra, Lleida, Spagna);
  4. Studio preliminare per il restauro del Canal de la Infanta e Rec Vell (vecchio canale di irrigazione) / Eva Jiménez Gómez + Xavier Llobet i Ribeiro + Ferran Sagarra iTrias (Barcellona, ​​Spagna).

Il vincitore è stato lo studio del paesaggio urbano del quartiere La Nova Esquerra de l’Eixample a Barcellona, degli architetti Sara Bartumeus, Anna Renau e Rosa Escala. 

Il premio è andato a questo progetto perché l’approccio allo spazio storico dà importanza non tanto agli edifici fisici quanto alla memoria collettiva e alle relazioni generate intorno ai vuoti e ai paesaggi che vi si creano.

Categoria D: Diffusione

Due Case

Nella categoria Diffusione, i 5 finalisti selezionati sono stati i seguenti:

  1. Due case / Verena von Beckerath (Weimar, Germania);
  2. DOCOMOMO Iberian Records: documentazione e diffusione del Movimento Moderno / Iberian DOCOMOMO Foundation (Barcellona, ​​Spagna);
  3. Buone pratiche nel volontariato per il patrimonio culturale europeo. Volontari del Patrimonio Europeo;
  4. Patrimonio industriale di Tbilisi / MUA (Georgia);
  5. Re-Edificatoria / Adrià Goula (Barcellona, ​​Spagna).

Tra questi, il premio è stato assegnato a Due case / Verena von Beckerath, Weimar, Germania.

La giuria ha deciso di premiare l’idea di mostrare un pezzo di storia, di come un gruppo di architetti giapponesi, studenti al Bauhaus negli anni Venti, abbia poi trasmesso nel proprio Paese il sapere architettonico che avevano acquisito, e di come i loro studenti, nel XXI secolo, ricevano e facciano tesoro di un patrimonio che va oltre l’architettura stessa.

Menzione speciale: Restauro

Casa Battlò
Immagine © Casa Batlló

La Menzione Speciale Restauro è un premio assegnato a quei progetti che dal punto di vista tecnico e metodologico si sono maggiormente distinti per qualità, precisione e rispetto.

Dopo aver esaminato tutti i progetti, è stato deciso di assegnare il premio a due opere in grado di offrire uno spazio accessibile, restaurato e rispettoso dell’identità dell’opera

  1. il recupero di Casa Batlló, di Xavier Villanueva, Ignasi Villanueva, Mireia Bosch e Ana Atance;
  2. l’inserimento di una nuova scala alla Torre della Chiesa di Santa María Magdalena a Matapozuelos, Valladolid (Spagna), di Pedro Rodríguez Cantalapiedra.
Torre Santa Maddalena

Il primo garantisce un restauro di alta qualità, capace di far rinascere un progetto iniziale, parzialmente scomparso, recuperandolo nel pieno rispetto dell’opera stessa.

Il secondo svela la parte interna della torre, garantendo la fruizione dell’impareggiabile vista panoramica dell’ambiente, riuscendo a coinvolgere il pubblico in questo restauro di altissimo livello tecnico.

Conclusione

Tutti i progetti, dalla prima edizione del 2013 ad oggi, sono elencati e documentati nell’Archivio Digitale del Premio, una risorsa aperta a tutti nella volontà di divulgare la conoscenza sul patrimonio storico.