L’Universal Design è ciò che definisce il design e la composizione di un ambiente in modo che sia possibile per tutti accedervi, capirlo e utilizzarlo nella massima sicurezza possibile, indipendentemente dalla loro età, capacità o disabilità.

Un ambiente, compreso qualsiasi edificio, prodotto o servizio presente, dovrebbe essere progettato per soddisfare le esigenze di tutte le persone che desiderano utilizzarlo.

Per avere un design efficiente e funzionale questa è una condizione fondamentale, poiché se un ambiente è accessibile e utilizzabile da chiunque, tutti ne traggono vantaggio.

L’Universal Design crea prodotti, servizi e ambienti che, durante il processo di progettazione, considerano le diverse esigenze e capacità di tutti.

Il Centre for Excellence in Universal Design – CEUD – ha indicato le 10 cose da sapere sull’Universal Design, che riportiamo qui di seguito.

1 – L’Universal Design e l’inclusività

L’Universal Design si impegna a migliorare il concetto di design originale rendendolo più inclusivo.

È sbagliato pensare che sia un prodotto “diluito”, che soddisfi le esigenze di molte persone, ma in misura limitata.

Non comporta una serie di compromessi a scapito del concetto di design originale, l’Universal Design piuttosto promuove un design il più inclusivo possibile, facendo in modo, però, che le funzionalità capaci di migliorare l’accesso o l’uso da parte di alcune persone non ostacolino o riducano l’esperienza per gli altri.

2 – L’Universal Design e il valore estetico  

I prodotti progettati universalmente possono avere un alto valore estetico. L’Universal Design, infatti, mira a massimizzare l’accessibilità e l’usabilità di un prodotto – poiché la funzionalità è importante – ma non è un design basato esclusivamente su questo.

Un designer deve anche comprendere che l’usabilità di un prodotto può essere influenzata dal suo aspetto; numerosi studi suggeriscono che le persone tendono a trovare i prodotti più facili da usare se sembrano anche belli da vedere.

Questo indipendentemente dal fatto che siano effettivamente più utilizzabili!

3 – L’Universal Design e lo stile

Universal Design è molto più di una semplice tendenza di design. L’Universal Design non è uno stile, piuttosto è un approccio alla progettazione che può essere applicato a qualsiasi progetto.

È un orientamento a qualsiasi processo di progettazione che inizia con la considerazione delle esigenze dell’utente.

Ovviamente, moda, stile e gusto personale possono influenzare l’aspetto di un prodotto accessibile e utilizzabile.

4 – L’Universal Design e il mercato

L’Universal Design non mira a sostituire la progettazione di prodotti destinati a mercati specifici.

Non tende a sostituire i prodotti attualmente disponibili sul mercato, infatti i progetti rivolti a un determinato gruppo demografico – ad esempio agli adolescenti –  non saranno influenzati negativamente da un approccio di design universale.

Al contrario, potrebbe garantire che questi prodotti siano progettati per essere il più accessibili e utilizzabili possibile dal mercato di riferimento a cui sono rivolti. 

5 – L’Universal Design e conformità

Il termine Universal Design è stato erroneamente utilizzato come sinonimo di conformità agli standard per la progettazione accessibile. 

La legislazione sulla parità dei diritti proibisce la discriminazione sulla base della disabilità e, gli standard dell’Universal Design promuovono il rispetto di questa legislazione, fornendo ai progettisti specifiche e requisiti minimi che devono essere rispettati.

In primo luogo, l’Universal Design non è applicabile solo alle esigenze delle persone con disabilità, ma a tutti, indipendentemente da età, dimensioni, capacità o disabilità.

In secondo luogo, non è un elenco di specifiche, bensì un approccio alla progettazione che tiene conto delle diverse capacità degli utenti.

6 – L’Universal Design e accessibilità

Un malinteso comune riguardo a Universal Design è che avvantaggia solo pochi membri della popolazione, come persone anziane e disabili, ma non è affatto così.

Al contrario, aspira a far beneficiare ogni membro della popolazione promuovendo prodotti, servizi e ambienti accessibili e utilizzabili. 

In effetti, se si riflette un attimo si capisce che, di fatto, nessuna persona vive una vita intera al pieno delle proprie capacità. 

L’accessibilità o l’usabilità possono essere influenzate, ad esempio, da una lesione o condizione medica (temporanea, a lungo termine o permanente), una familiarità con un prodotto o un ambiente, una mancanza di comprensione (ad esempio in un paese straniero), un attributo fisico (ad es. altezza, dimensioni) e così via.

Un approccio di design universale mira a fornire un design che tenga conto di questi fattori fisici, comportamentali e di altro tipo.

Tuttavia, va aggiunto che anche una persona ipotetica che non sperimenta una disabilità (nella più ampia definizione della parola) durante la sua vita trarrà beneficio almeno dall’esperienza utente positiva di un design semplice e intuitivo.

7 – L’Universal Design e specializzazione professionale

L’Universal Design può essere intrapreso da qualsiasi designer, non solo dagli specialisti.

Il design universale non è necessariamente un argomento specialistico, poiché in verità, può essere applicato da qualsiasi designer.

Il primo passo è adottare un approccio alla progettazione centrato sull’utente o sulla persona.

Ciò richiede consapevolezza e apprezzamento delle diverse capacità delle persone.

8 – L’Universal Design e integrazione nella progettazione

L’Universal Design dovrebbe essere integrato in tutto il processo di progettazione, visto che non è un approccio di progettazione aggiuntivo.

Non può essere applicato in modo efficace o efficiente al termine del processo di progettazione.

Dovrebbe essere integrato nel processo di progettazione fin dall’inizio.

9 – L’Universal Design non è unico per tutti

L’Universal Design è stato erroneamente descritto come la ricerca di un design unico per tutti.

In realtà, incoraggia i progettisti a prendere in considerazione le capacità ad ampio raggio dei loro utenti e, dove possibile, dovrebbe essere ricercato un design ottimale che si rivolga a quante più persone possibile.

Ma una soluzione più universale può anche incorporare, ad esempio, funzionalità personalizzabili che possono essere adattate da utente a utente, funzionalità intelligenti che apprendono le preferenze di un utente dopo molteplici usi e soluzioni specializzate per soddisfare esigenze particolari.

L’obiettivo è quello di fornire le stesse (o equivalenti) esperienze, attività e servizi a tutti. 

È ammesso che questi potrebbero dover essere forniti attraverso percorsi o interfacce leggermente diversi, ma i progettisti dovrebbero sforzarsi di creare un design che non escluda o segreghi. 

10 – L’Universal Design e il processo

L’Universal Design è un processo, non un risultato. Non si presuppone né si prevede che una soluzione universale al 100% verrà raggiunta, o sia realizzabile, per un determinato progetto.

Piuttosto l’Universal Design dovrebbe essere un obiettivo che un designer si impegna a raggiungere.

I vantaggi dell’Universal Design

Da queste 10 cose da sapere sull’Universal Design è facilmente intuibile che propone un approccio progressivo e in evoluzione allo sviluppo di ambienti inclusivi per tutte le persone.

L’approccio alla progettazione incentrato sull’uomo che l’Universal Design supporta è intuitivo e conveniente, ma è anche rispettoso della dignità dell’utente, dei diritti e della privacy.