Gli edifici sostenibili, progettati pensando all’eco-efficienza, non sono una novità. Negli ultimi decenni, tantissimi architetti, ingegneri e progettisti hanno focalizzato il loro lavoro sulla riduzione dell’impatto ambientale e sul miglioramento dell’efficienza energetica.
Questo perché l’urgenza di affrontare questioni ambientali e sociali cruciali, come il cambiamento climatico e la giustizia ambientale, è aumentata sempre più.
Anche molti responsabili politici e aziende stanno provando a sposare gli obiettivi e gli impegni da raggiungere entro il 2030, per affrontare queste preoccupazioni.
L’ONU ha definito i prossimi dieci anni “Decennio di Azione”, per raggiungere obiettivi globali e trasformare il mondo.
L’importanza di tutto ciò è evidenziata anche nel rivoluzionario documentario di 30 minuti “The Decade of Action”.
Un forte impatto di emissioni globali (quasi il 40%) è rappresentato proprio dagli edifici, come documentano alcuni rapporti.
Vediamo insieme cosa sono gli edifici rigenerativi e come può essere d’aiuto la loro progettazione a rendere l’edilizia davvero sostenibile.
Differenze tra Edifici Green, Sostenibili e Rigenerativi
Per capire meglio, è utile evidenziare le differenze tra gli edifici Green, Sostenibili e Rigenerativi, per mostrare un quadro completo della situazione nel settore eco-edilizio.
Un Edificio Green deve avere dei requisiti tecnici in grado di ridurre l’impatto ambientale rispetto all’edilizia definita standard, quella nata dopo il 1950, poco attenta ai problemi ecologici.
Un Edificio Sostenibile non dovrebbe impattare sull’ambiente, o per meglio dire, se risultassero impatti dalla sua costruzione dovrebbero avere la capacità di essere assorbiti dall’ambiente stesso.
Se tutti gli edifici fossero sostenibili, però, riusciremmo a non aggravare i danni arrecati fino ad oggi, ma non sarebbe una soluzione al problema esistente.
Come fare a salvare la terribile situazione verso la quale ci stiamo dirigendo?
Gli edifici del futuro dovrebbero essere Rigenerativi, ovvero che possano prendersi cura dei danni causati dall’edilizia del passato per portare l’ecosistema a una riabilitazione tale da riconquistare un benessere abitativo.
Nel Manifesto di GBC Italia – Green Building Council – è evidenziato il peso del settore delle costruzioni, sono elencati i temi principali del cambiamento e le azioni da sostenere per potenziare il settore e rendere possibile un reale patrimonio sostenibile.
Edifici ed emissioni globali
Le Nazioni Unite riferiscono ogni anno i progressi del mondo rispetto ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile – SDG “Sustainable Development Goals”.
Può risultare molto utile leggere il Rapporto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile 2020.
Abbiamo già accennato che gli edifici generano quasi il 40% delle emissioni globali annuali, come ben documentato da Architecture 2030.
Per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Accordo di Parigi, è necessario eliminare tutte le emissioni di gas a effetto serra degli edifici entro il 2040.
Guardando, però, l’infografica sottostante dell’UNEP e della Global Alliance for Buildings and Construction, notiamo quanto il settore delle costruzioni sia molto indietro rispetto a dove dovrebbe essere per raggiungere gli obiettivi del 2040.
Con 10 GtC02, le emissioni di C02 del settore edile sono le più alte di sempre e gli edifici rappresentano il 35% del consumo energetico globale.
Ecco perché architetti, progettisti, ingegneri e ambientalisti continuano a cercare modi innovativi per aumentare la sostenibilità degli edifici, come la progettazione di edifici rigenerativi.
Edifici rigenerativi: il futuro dell’architettura
Gli edifici rigenerativi non si prefiggono solo di fare meno danni all’ambiente e ridurre gli impatti negativi, ma anche di riparare i sistemi naturali e umani danneggiati.
L’International Living Future Institute è una delle organizzazioni leader nella promozione degli edifici rigenerativi e gestisce la Living Building Challenge, lo standard di bioedilizia più rigoroso al mondo.
La Living Product Challenge comprende sette categorie di prestazioni da soddisfare:
- Luogo;
- Acqua;
- Energia;
- Salute e Felicità;
- Materiali;
- Equità;
- Bellezza.
Un esempio di edificio rigenerativo è il Georgia Tech Kendeda Building, che ha ottenuto la certificazione Living Building Challenge.
L’edificio restituisce più di quanto prende dall’ambiente e si focalizza sulla salute e il benessere degli occupanti, per un costo totale di costruzione di 18,6 milioni di dollari.
Il design rigenerativo tende a riconnettere idealmente l’uomo e la natura, attraverso il rinnovamento continuo di un insieme di sistemi ecologici e sociali.
A differenza dei metodi tradizionali, gli approcci rigenerativi incoraggiano un feedback continuo in ogni fase, in modo da fornire risultati dinamici e versatili.
Le tecniche di gestione sono orientate al processo e possono essere applicate a varie decisioni, come la selezione dei materiali e l’uso di energia.
Oltre all’impatto sulla natura, questi processi devono essere socialmente utili per fornire benessere alla comunità.
Le persone e il pianeta sono le priorità principali del design rigenerativo.
Una realizzazione completa del design rigenerativo non esiste ancora, ma un esempio di strategia di progetto ambientale è il Bosco Verticale© di Milano, che utilizza centinaia di varietà di alberi e arbusti.
Un progetto di forestazione metropolitana, che contribuisce a rigenerare l’ambiente e la biodiversità urbana.
“La diverse tipologie di piante producono umidità, assorbono CO2 e polveri, producono ossigeno, proteggono dall’irraggiamento e dalla polluzione acustica, migliorando il comfort dell’abitare e risparmiando energia”. – Infobuildenergia.it
Design rigenerativo: sei opportunità per i designer
Colin Rohlfing, direttore dello sviluppo sostenibile presso HDR – Human Development Report, suggerisce che il design rigenerativo possa offrire ai designer 6 opportunità, quali:
- ottenere impatti positivi per l’ecologia, la salute e la società;
- adattare i concetti a tutti i tipi di progetto (compresi gli edifici esistenti) e di dimensioni;
- generare decisioni basate su metriche univoche;
- produrre progetti che si evolvono e si rinnovano continuamente;
- incorporare e costruire su paradigmi esistenti, come le emissioni di carbonio, la trasparenza dei materiali e l’equità sociale;
- coinvolgere costantemente la comunità.
Gli edifici rigenerativi sono come un sistema a ciclo chiuso, in cui raccolgono la loro energia e le loro risorse, utilizzandole (e riutilizzandole) a piacimento, auto alimentandosi ed eliminando i rifiuti.
Conclusioni
In conclusione, riuscire a rendere gli edifici non solo green e sostenibili, ma soprattutto rigenerativi, contribuirebbe a ridurre le emissioni di CO2, a prendersi cura di chi ci vive e a sostenere un’economia ambientale.