Quando hai iniziato il tuo percorso di studi in architettura, probabilmente il tuo sogno era aprire uno studio per esercitare liberamente la professione.

Con il conseguimento della laurea e i primi passi nel mondo del lavoro, poi, ti sei reso conto che non è così semplice come schioccare le dita, e che di strada da fare ce n’è un bel po’.

Attualmente, la professione di architetto è sempre più complessa, a causa della composita macchina normativa che regola l’architettura, le costruzioni e l’urbanistica e delle recenti norme della riforma delle professioni. 

Quindi, ne consegue la necessità di un aggiornamento costante e la volontà di adeguarsi agli architetti europei, nell’ottica del “Regolamento per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continuo” in attuazione dell’art.7 del D.P.R. 7 agosto 2012 n.137.

Partendo da questi presupposti, il nostro primo consiglio è di leggere le Linee Guida 2020 per l’aggiornamento e lo sviluppo professionale continuo, promosse dal Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Per quanto riguarda gli architetti europei, l’ACE – Architects’ Council of Europe, ha riepilogato in modo chiaro e preciso le varie caratteristiche e requisiti richiesti per esercitare la professione.

Nel loro sito troverai una mappa cliccabile e, in base alla nazione scelta, potrai scoprire:

  • requisiti del titolo professionale;
  • come fare per diventare architetto nel Paese in questione;
  • informazioni su eventuali tirocini;
  • responsabilità e assicurazione da stipulare;
  • se viene richiesto uno sviluppo professionale continuo;
  • requisiti per esercitare la professione;
  • politica architettonica.

Detto questo, vediamo qualche consiglio pratico, originale e creativo su come aprire e valorizzare il tuo studio di architettura.

Aprire uno studio di architettura: l’iter burocratico

Aprire uno studio di architettura comporta un iter burocratico da seguire e alcuni step da non saltare per essere in regola.

Vediamo insieme quali sono i passaggi essenziali da non sottovalutare.

  • Iscrizione all’albo professionale: come saprai, per esercitare la professione di architetto è necessario iscriversi all’albo professionale territoriale, competente per la regione dove si ha residenza anagrafica o domicilio professionale.
  • Regime Fiscale: l’articolo 53 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917, detto anche Testo Unico delle Imposte sui Redditi o TUIR, afferma che “i redditi derivanti dall’attività di architetto, svolta in maniera abituale anche non esclusiva, rientrano nei redditi di lavoro autonomo”. Questo significa che dovrai aprire partita IVA, tenere la contabilità e compilare la dichiarazione dei redditi annuale.
  • Apertura Partita IVA: presentare, entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, l’apposita dichiarazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello AA9/12, presso la sede dell’Agenzia delle Entrate della provincia della propria residenza.
  • Iscrizione alla Cassa di Previdenza: per esercitare la professione di architetto, è obbligatoria l’iscrizione all’INARCASSA –  Cassa Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Ingegneri ed Architetti Liberi Professionisti.
  • Assicurazione professionale: dal 2014, è obbligatorio stipulare un’assicurazione di Responsabilità Civile Professionale, che ti tuteli dai rischi nell’esercizio delle tue attività.
  • Affitto locale ad uso professionale.
  • Mantenimento dei requisiti e formazione continua: come abbiamo già accennato, è necessaria una formazione costante, seguendo le linee guida del CNAPPC.
  • Apertura della PEC: ai sensi del D.L 185 del 2008, per tutti i professionisti iscritti all’albo è obbligatorio attivare la PEC e comunicarla all’ordine.

Questi sono gli step normativi da seguire, tuttavia il lavoro non verrà a bussare alla porta del tuo studio di architettura, quindi sarà bene organizzarsi in modo creativo e attuale per attirare i committenti giusti.

5 consigli per aprire uno studio di architettura

Oggi, uno studio d’architettura deve essere al passo con i tempi e fornire servizi creativi e strategici, come l’introduzione di processi di produzione, di misurazione dei risultati, di marketing.

Ecco per te alcuni consigli utili ed efficaci per far decollare la tua attività.

1. Realizza un Modello di Business e studia il mercato

Il Modello di Business è una rappresentazione schematica del funzionamento della propria attività, capace di mostrare a colpo d’occhio come utilizzare le tue risorse per creare valore.

Un modello di business per architetti deve focalizzarsi soprattutto su tre componenti:

  1. Target di mercato
  2. Combinazione tra le tue risorse e il modo in cui apportano valore al cliente
  3. Struttura delle tue risorse e delle tue competenze

Questi tre punti dovranno confrontarsi con quelli dei tuoi competitor e vincere a mani basse per far sì che tu acquisisca sempre più clienti.

La sfida sul campo dipende tutta dalla richiesta del mercato, cioè tra quello che sei in grado di offrire e l’interesse degli eventuali clienti.

Quando individui il target di mercato al quale intendi rivolgerti, dovrai valutare le offerte esistenti per quel segmento e studiarne una più efficace.

Uno dei punti forza per uno studio di architettura è avere a disposizione più segmenti di mercato capaci di garantire un flusso costante di clienti.

2. Scegli un’attività specifica

Nel tuo bagaglio professionale, avrai di certo più attività nelle quali ti sarai specializzato. Scegli i tuoi punti di forza, quelle attività che ti permetteranno di offrire servizi sui quali ti senti sicuro di poter competere.

Valuta tra i temi di attualità nel mercato dell’architettura, del design e delle professioni tecniche, quali sono quelle che ti stimolano di più e studia le offerte migliori da proporre.

Al giorno d’oggi è importante trovare clienti di qualità, ma ancor di più riuscire a farti trovare, proponendo servizi vantaggiosi.

3. Acquisisci competenze

Come avrai già capito dal discorso fatto sull’aggiornamento costante della professione, il tuo lavoro non si limiterà alla tua laurea, ai tuoi stage o ai tuoi percorsi di studi.

Sarà necessario – anzi, obbligatorio – acquisire sempre maggiori competenze, perché progettare un edificio ne richiederà diverse rispetto alla progettazione di un oggetto di design. 

E, ovviamente, l’aggiornamento costante delle competenze ti permetterà di avere conoscenze tecniche, normative, dei materiali, tecnologiche, capaci di distinguerti dalla massa.

Un architetto deve innanzitutto avere delle idee creative e originali, ma deve anche formarsi per avere la capacità di metterle in pratica.

4. Punta sul marketing

Non devi storcere il naso alla parola marketing, perché al contrario di ciò che pensi non significa “vendersi”, visto con accezione negativa.

Fare marketing nel modo giusto è un grandissimo vantaggio, soprattutto quando sei all’inizio e alle prese con uno studio tutto tuo.

Avrai bisogno di clienti e dovrai essere in grado di intercettarli, per soddisfare un desiderio o risolvere un problema.

Questo non significa acquisire tecniche da venditore porta a porta, bensì riuscire ad arrivare alle persone con la soluzione che stavano cercando.

Per farlo avrai bisogno di focalizzarti su ciò che sai fare e capire se possa essere utile a qualcuno, a tal punto da pagarti per farlo.

Dopo aver stabilito questi punti, dovrai trovare il metodo giusto per far sapere al tuo target che ci sei e che puoi aiutare in modo più efficace e funzionale di altri competitor.

Il tuo “modus operandi” deve mostrarti affidabile per essere sempre operativo e capace di trovare soluzioni, trasparente per garantire onestà assoluta al cliente e positivo, in grado di coinvolgere committenti e collaboratori. 

5. Collabora con più profili professionali

Aprire uno studio di architettura da solo comporta delle difficoltà maggiori, quindi in quel caso dovrai puntare tutto sulle tue capacità, competenze ed esperienze pregresse.

Il nostro consiglio è valutare una rete di collaboratori, che rappresenterà la struttura portante del tuo studio di architettura.

I profili professionali devono essere suddivisi in base alle loro capacità, competenze ed esperienza:

  • Junior: hanno minor esperienza sul campo e si occupano principalmente di disegno ed elaborazione di input forniti dai profili senior;
  • Senior: hanno maggiori esperienze e svolgono un ruolo di coordinamento dei profili junior e di comunicazione dell’andamento dei vari progetti ai titolari;
  • Soci titolari e Partner: detengono la proprietà dello studio, trovano i clienti e prendono le decisioni strategiche.

Rispetto alla quantità di profili professionali operativi presenti, uno studio di architettura sarà in grado di formulare diverse proposte e prendere più o meno incarichi.

Conclusioni

Ora sai quali sono gli step e i consigli da seguire per aprire uno studio di architettura capace di attrarre clienti e mantenerli nel tempo.

Riepilogando, i concetti essenziali da sviluppare si basano su:

  • individuare il segmento di mercato con le maggiori opportunità;
  • analizzare il tuo modello di business;
  • valutare la collaborazione con diversi profili professionali;
  • sviluppare proposte di valore.

Questi step ti aiuteranno ad aprire uno studio di architettura di qualità e a migliorare le performance nel breve periodo.

Buona fortuna!